24 Giugno 2022
Francesco Caligiuri / Nicola Pisani
Monastère enchanté / L’ensemble Créatif guest Eugenio Colombo
Dodicilune
Producer: “Locum Sacrum” Festival Internazionale di Jazz e Dodicilune
Number disc: 1
I musicisti che compongono i gruppi sono:
Monastère enchanté
Francesco Caligiuri – sax soprano, sax baritono, clarinetto basso, flauto dolce
Milchel Godard – serpentone
Paolo Damiani – violoncello
Luca Garlaschelli – contrabbasso
L’ensemble Créatif guest Eugenio Colombo
Eugenio Colombo – flauti
Nicola Pisani – sax soprano
Francesca Donato – voce
Giuseppe Oliveto – trombone, conchiglia
Checco Pallone – tamburi a cornice, strumenti a pizzico
Francesco Montebello – percussioni
Original composition by Francesco Caligiuri is track n.1-2-4-5-7-9-11-12; track n.3-6-8-10-13-14 is arrangements by Nicola Pisani
Francesco Caligiuri, Michel Godard, Paolo Damiani, Luca Garlaschelli paly on track n.1-2-4-5-7-9-11-12; Nicola Pisani, Eugenio Colombo, Francesca Donato, Giuseppe Oliveto, Checco Pallone, Francesco Montebello paly on track n.3-6-8-10-13-14.
Note di Copertina:
Questo disco nasce come produzione originale del nascente Festival Jazz “Locum Sacrum” che si pone come obbiettivo la documentazione e la divulgazione della musica antica intrecciata con l’improvvisazione. A far da cornice alla magia musicale è stato il Convento di San Francesco di Paola, terzo eremo costruito dal Santo Taumaturgo e situato a Spezzano della Sila in Calabria. Un luogo di culto e di profonda spiritualità: un luogo sacro.
Nicola, Paolo, Eugenio, Michel, Luca, Francesca, Giuseppe, Checco e Francesco sono le persone coinvolte nella realizzazione di questo disco; musicisti con una profonda sensibilità artistica e improvvisativa capaci di far entrare in simbiosi l’antichità, la sacralità e la libertà dell’improvvisazione.
Francesco Caligiuri
Il “monastero incantato” è quello di San Francesco di Paola a Spezzano della Sila, non lontano da Cosenza: luogo fortemente evocativo e dalla magnifica acustica, dove il quartetto ha provato, registrato il disco – bellissimi i suoni del fonico Cosimo Guglielmello- e suonato davanti a un folto pubblico, realmente incantato dalla bellezza delle composizioni e dall’originalità del gruppo, due archi e due fiati. Il tutto è stato progettato e realizzato da un giovane talento di cui è fin troppo agevole prevedere luminosi percorsi, Francesco Caligiuri. Compositore assai preparato e polistrumentista di razza, allievo dell’eccellente Maestro Nicola Pisani, il nostro a soli 30 anni ha già tutti i diplomi di conservatorio possibili, registrato diversi dischi e pubblicato manuali e metodi. Per l’occasione ha coinvolto Michel Godard, straordinario tubista e solista di serpentone (strumento a fiato nato in Francia nel XVI secolo e all’epoca usato come basso nella musica da camera e per sostenere i cori), lo splendido contrabbassista Luca Garlaschelli, a suo agio sia nel walking bass jazzistico che in territori più sperimentali grazie al sapiente uso dell’archetto, e me al violoncello. Francesco suona sax soprano e baritono, clarinetto basso e flauti dolci, tutti con maestria. E ha composto brani di rara efficacia ispirati a danze rinascimentali e barocche, come la Ciaccona e la Follia: musica scritta con cura, in cui l’improvvisazione si manifesta in modo discreto, sempre comunque al servizio del disegno complessivo. Che tutto ciò sia avvenuto in un delizioso paesino di tremila abitanti incastonato tra i monti calabresi, mi ha ricordato la storia di Paolo Fresu e della sua Berchidda: auguro a Francesco la stessa esaltante carriera, anche considerato che il vino di Spezzano non ha nulla da invidiare al celebre vermentino sardo.
Paolo Damiani
Ospitalità
La vita del musicista è fatta di viaggi e di ospitalità, la mia vita non fa eccezione. In questa musica gli intrecci tra ospite e ospitante sono numerosi e ingarbugliati.
Il luogo
La “sala di rappresentanza del Comune di Spezzano della Sila” all’interno del Convento di S. Francesco di Paola è un luogo magnifico adatto alla musica e alla concentrazione, non c’ero mai stato prima e penso che anche per i miei compagni sia stata la prima volta ad essere ospitati in questo luogo.
I compositori
Francesco Cavalli, Barbara Strozzi, Henry Purcell, Charlie Haden hanno tutti scritto musica. Immagino che, a parte i primi due, gli altri si siano incontrati qui per la prima volta ospitandosi a vicenda. Per i più pignoli chiarisco che F. Cavalli è stato il maestro di B. Strozzi. È necessario aggiungere che le composizioni erano originalmente pensate dai differenti autori in un contesto sonoro molto diverso, il ruolo dell’arrangiatore Nicola Pisani è stato quello di scegliere e assemblare queste musiche in modo organico e funzionale al progetto: in tutto e per tutto una forma di nuova composizione ( con – porre, cioè mettere insieme).
I suonatori
Me medesimo, Nicola Pisani, Francesca Donato, Giuseppe Oliveto, Checco Pallone, Francesco Montebello hanno tutti storie molto diverse. Al di fuori delle etichette e dei curriculum (jazz, rock, improvvisazione, popolare, barocco ecc) in questo caso le diverse personalità artistiche si sono incontrate e ospitate l’un l’altro in uno spazio sonoro che ha accolto le diverse sensibilità
Gli strumenti
L’organico composto da voce, sax soprano, flauti, trombone, strumenti a pizzico, tamburello percussioni
è quantomeno atipico se poi si aggiunge che il flauto è il più delle volte il contralto e che a un certo punto fa la comparsa una conchiglia suonata come una tromba è qualcosa di inaudito (non udito). L’equilibrio tra le varie componenti sonore è stato magico.
Eugenio Colombo